Freddo dove sei? Molti osservatori ci chiedono come mai il Nord Europa stenti a raffreddarsi, a che punto è la genesi dell’ondata di freddo che interesserà l’Italia. Da un controllo delle temperature appena registrate in Scandinavia, il freddo non sembra di intensità tale da preoccupare, ma questa è solo apparenza?
Dalle previsioni dei modelli matematici si evince che le masse d’aria che raggiungeranno prossimamente l’Italia sono di origine artico marittima. In particolare si osserva la possibilità che il freddo alle quote medie dell’atmosfera possa raggiungere valori ragguardevoli, con isoterme alla quota di 500 hPa (5450 metri circa) di -30°C nelle regioni adriatiche, ma direi che sono davvero rilevanti i -32°C a tale altezza attesi nelle Alpi orientali.
Le irruzioni di aria artico marittima, presentano una peculiarità che dovremmo aver imparato questi anni di ampia diffusione didattica sul Meteo Giornale. Esse si presentano con una massa in termini di altezza molto compatta e più consistente (3000/5000 metri di spessore) di quella di origini siberiane (meno di 2000 metri), freddissima nei bassi strati dell’atmosfera, specie quelle prossimi al suolo.
L’aria artica ha una natura assai dinamica, che genera situazioni di instabilità atmosferica tali da costruire nubi anche imponenti e cumuliformi con precipitazioni sotto forma di rovescio che determinano un’accelerazione dei tempi di trasmissione del freddo verso i bassi strati. Il freddo verso il suolo giunge in tempi più brevi, così può succedere che in località poste a più a nord dove non si verificano precipitazioni, potrebbero avere temperature superiori di quelle sottoposte a maltempo.
Ma il freddo dell’Artico, seppur con tempi più lunghi rispetto a quello che ha un’origine continentale, si trasmette comunque al suolo, ma questo ritardo impone la percezione di freddo che la tabella di marcia indicata dai modelli matematici sull’arrivo della massa d’aria non venga rispettata. Però, anche qui si dovrebbe fare una distinzione: spesso si osservano le mappe alla quota di 850 hPa per auto-costruirsi una previsione meteo, ma tale valore è riferito alle quote della libera atmosfera di circa 1350/1500 metri..
Insomma, con irruzioni di aria artica marittima avremo quasi sempre la percezione di un freddo che viene in ritardo.
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