L’elemento saliente a breve termine.
L’Italia sarà interessata da un campo di alta pressione di matrice oceanica, che tuttavia non impedirà la formazione di corpi nuvolosi ad opera di ari più mite ed umida proveniente da Ovest e in scorrimento su quella più fredda. Il medio e basso Adriatico risentirà inoltre della presenza di una vsta depressione fredda presente sui Balcani, con possibili precipitazioni.
L’elemento saliente a medio termine.
In prossimità del Natale avremo un progressivo spostamento dell’alta pressione delle Azzorre verso Ovest, in contemporanea risalita lungo i meridiani. Ciò favorirà una prima discesa di masse d’aria fredda dall’Artico europeo, con cedimento barico che dal Centro Europa tenderà ad estendersi alle nostre regioni Centro settentrionali.
L’elemento saliente a lungo termine.
Il muro anticiclonico disteso in pieno Oceano fin verso il Circolo Polare Artico potrebbe favorire l’avvento di una decisa irruzione di aria fredda in direzione della nostra Penisola.
Il trend a lungo termine:
fine anno al freddo? Al momento pare una delle ipotesi plausibili, anche se molto dipenderà proprio dal ruolo svolto dall’anticiclone oceanico. L’asse d’inclinazione più probabile pare quello Sudovest-Nordest, col freddo che dalla Russia tenderebbe ad invadere l’Europa Centrale.
Elementi di incertezza:
l’incognita maggiore è rappresentata dal possibile cedimento barico in prossimità del Portogallo, ad opera di una goccia fredda in quota con azione calamitante verso il freddo continentale. Effetti quindi notevolmente diversi anche sul nostro Paese.
Fattori di normalità climatica:
il periodo anticiclonico che interessa ed ancora interesserà l’Italia rientra in quella casistica assai frequente durante i mesi invernali. Avremo difatti condizioni tipicamente invernali, con possibili nebbie e diffuse gelate.
Focus: evoluzione sino al 02 gennaio 2006
I modelli matematici di previsione indicano un poderoso raffreddamento su buona parte dell’Europa Centro orientale. Sulla nostra Penisola potrebbe venire ad isolarsi una vasta depressione in quota che fungerebbe da richiamo alle fredde orientali in rapida discesa dalla Russia europea.
Non si esclude pertanto che si possa manifestare un peggioramento del tempo dai connotati tipicamente invernali, con neve a quote basse su molte zone della Penisola.
Evoluzione sino al 07 gennaio 2006
Potrebbe, ed il condizionale è d’obbligo, perpetuarsi una fase di freddo prolungato anche grazie alla costante meridianizzazione dell’alta pressione delle Azzorre. Possiamo pertanto affermare che al momento non si intravede nessu deciso miglioramento delle condizioni atmosferiche, votate ad occasioni per nevicate anche a quote basse.
In conclusione.
Crediamo che quanto proposto oggi in sede di analisi abbia una percentuale di accadimento relativamente alta, soprattutto la prima fase conducente a primi giorni del mese di gennaio. Restano da valutare con attenzione i movimenti dell’alta pressione delle Azzorre, vero e proprio ago della bilancia.