Per i residenti di Buffalo le giornate di mercoledì 19 e giovedì 20 novembre entreranno nella storia: tuoni impressionanti e raffiche di fulmini hanno accompagnato le nevicate colossali che ha sepolto l’area meridionale della città. Il fenomeno è ben noto ai meteorologi statunitensi e prende il nome di “Thundersnow”. Secondo l’esperto meteorologo Brett Anderson, del servizio AccuWeather, si è trattato “fondamentalmente di un violentissimo temporale invernale.”
Innescato da condizioni di instabilità, il “Thundersnow” è il risultato dell’enorme gradiente termico tra la massa d’aria artica e la superficie del lago Erie. La drastica differenza crea instabilità nell’atmosfera e produce tuoni e fulmini impressionanti, in questo caso accompagnati da neve furiosa. Il fenomeno si verifica più facilmente durante la stagione autunnale, mentre d’inverno la probabilità cala drasticamente a causa del minor gradiente termico. Tra l’altro i Grandi Laghi sono in genere poco profondi e il processo di raffreddamento avviene più velocemente.
A causa della collocazione geografica della zona di Buffalo e la sua vicinanza al lago Erie, non è raro che violenti “Thundersnow” possano verificarsi. Ma certificare il fenomeno, a detta degli esperti, non è così semplice: le montagne di neve formatesi in poche ore hanno ostacolato la possibilità per una vasta area cittadina di percepire i tuoni. “Bisogna essere abbastanza vicini al fulmine per essere in grado di sentire il tuono, dal momento che la neve assorbe il suono”, ha dichiarato Anderson. “Non solo. Può risultare anche complicato riuscire a scorgere il fulmine mentre impazza la bufera”.
Solitamente durante tali eventi il fulmine rimane tra le nubi e gli osservatori riescono a scorgere più facilmente lampi luminosi piuttosto che la singola saetta. Nei primi due video potrete osservare l’atmosfera spettrale su Buffalo, nel secondo il violento temporale nevoso che ha investito Hamburg.