APPENDICE D’AUTUNNO Una serie di violenti temporali ha scosso nelle prime ore del mattino la Capitale e più in generale buona parte della parte centro-meridionale del Lazio: acqua a catinelle, attività elettrica frequentissima e persino grandine. Nelle aree meridionali di Roma si sono avute punte di oltre 50-60 mm di pioggia, ma con picchi ben superiori nella zona di Ostia e di Centocelle. Sembrava per alcuni momenti il replay del nubifragio ben più potente dello scorso 20 ottobre che, sempre alla stessa ora, aveva letteralmente mandato in tilt il traffico della Capitale con ingenti allagamenti.
Quello di Roma è solo uno degli episodi di maltempo che si sono scatenati fra la scorsa notte e questa mattina: la furia temporalesca non ha risparmiato nemmeno la Toscana, con acquazzoni più intensi sulle zone costiere. A Pisa sono caduti ben 55 mm di pioggia, ma anche sulla parte nord-occidentale della Sardegna si sono avuti fenomeni significativi. La vitalità e l’autorigenerazione delle celle temporalesche sono apparse ancora quelle tipicamente di pieno autunno, nonostante ci troviamo ormai a metà dicembre e con la nuova stagione (inverno meteorologico) già iniziata da un pezzo.
Da tempo ribadiamo del tardivo autunno che domina in questo frangente, ben delineato anche dagli impulsi d’aria mite atlantica di quest’ultimo periodo. E’ bastato il transito di un cavo di bassa pressione a suscitare quei contrasti termici che si sono poi esaltati attraverso una turbolenza instabile davvero incisiva, non solo in mare aperto ma anche in zone di terraferma. Una delle cause di quest’esuberante vivacità temporalesca è rappresentata di certo dalle acque del Mediterraneo più calde del normale: il Mar Ligure, i bacini circostanti la Sardegna ed il Tirreno Centro-Settentrionale sono quelli che mantengono le maggiori anomalie, con scarti positivi anche di 2-3 gradi dalla norma.