La perturbazione sta perdendo gradualmente forza, così come il minimo depressionario associato, che al momento ritroviamo centrato ancora sul Nord Italia. La chiave di volta per descrivere l’attuale scenario è proprio la dura opposizione del roccioso anticiclone sull’Europa Centro-Orientale, il quale impedisce qualunque sbocco verso est del fronte perturbato, costretto così a scaricare tutta la propria energia su alcune zone dell’Italia.
Se a questo aggiungiamo il continuo fluire di masse d’aria temperate e molto umide d’origine nord-africana in scorrimento sulla superficie ancora relativamente tiepida degli specchi di mare che circondano la Penisola, si spiegano facilmente i fenomeni intensi che, dopo aver colpito la Liguria, si sono rinnovati ed accaniti nelle ultime sulle regioni del medio-alto versante tirrenico, in particolare fra la Toscana e l’Alto Lazio.
La situazione più grave riguarda indubbiamente la Toscana e la zona di Prato: un sottopasso ferroviario è stato infatti invaso dall’acqua ed alcune auto sono purtroppo rimaste sommerse, risultando essere una trappola mortale per tre donne d’origine cinese. Gli apporti pluviometrici sono stati ingenti, pur certamente non paragonabili a quanto accaduto ieri in Liguria: sull’area di Prato interessata dagli allagamenti sono caduti fra gli 80 ed i 100 millimetri di pioggia, quasi tutti comunque venuti giù in un frangente di tempo estremamente limitato. Punte localmente superiori ai 100 millimetri in alcune aree del pistoiese e del pisano, ma il nubifragio non ha risparmiato nemmeno Firenze, sebbene con millimetraggi ben inferiori.
L’azione a tenaglia dello scirocco al suolo e del libeccio in quota è responsabile del forte maltempo, peraltro nelle attese, che si è scatenato nelle ultime ore sul Triveneto. Il primo intenso episodio stagionale d’acqua alta ha interessato Venezia con una punta di marea di 110 centimetri sopra il livello del medio mare, mentre le grandi piogge hanno interessato soprattutto le zone montuose e pedemontane del Friuli: fra gli ultimi dati censiti peraltro provvisori delle precipitazioni misurate dalla mezzanotte, spiccano i 222,8 mm di Piancavallo, i 136 mm di Chievolis, i 129 mm di Barcis ed i 112,4 mm di Musi.