Ormai da diversi giorni è in primo piano l’aspra contrapposizione fra la saccatura oceanica, sprofondata fin sulla Spagna, e l’anticiclone nord-africano che ha eretto poco più ad est un muro a protezione dell’Italia e del comparto orientale europeo. Si tratta di una lotta duratura senza esclusione di colpi, nella quale fino a questo momento, almeno per l’Italia, ha prevalso l’apporto anticiclonico nord-africano, responsabile della prima decisa ondata di caldo stagionale.
Ora gli scenari stanno un po’ mutando: un nocciolo secondario della saccatura in quota sta infatti attualmente sprofondando sul Marocco e darà presto origine ad una ciclogenesi sull’entroterra algerino, destinata a risalire la china verso nord per portarsi in Sardegna e sulla Corsica. Non si tratterà di un cedimento barico indolore, in quanto risalirà un fronte temporalesco piuttosto intenso che si alimenterà proprio lungo il ramo ascendente dell’onda della saccatura, con l’ulteriore complicanza dell’apporto d’aria sub-tropicale che andrà ulteriormente a rifornire d’energia la linea di sviluppo temporalesco.
Le dinamiche perturbate vedranno dapprima un coinvolgimento della Sardegna già nella prossima notte, mentre nella giornata di martedì sarà il Nord a capitolare sotto il maltempo, con fenomeni temporaleschi piuttosto diffusi, localmente di forte intensità e a carattere spesso grandinigeno. Nelle ore centrali di martedì il vortice si sarà approfondito ulteriormente nei pressi della Sardegna: venti orientali al suolo e meridionali in quota corrispondono ad una disposizione della circolazione atmosferica (si può definire in gergo tecnico wind shear positivo) favorevole alla costruzione e all’esaltazione dei temporali, nell’ambito di una fase perturbata non certo così comune per metà giugno.