Nell’arco di 24 ore i cambiamenti barici osservabili sono minimi. Il grosso Vortice freddo, che rammentiamo essersi posizionato a ridosso delle Alpi in seguito all’elevazione dell’Alta delle Azzorre in Atlantico, non intende abdicare. L’aria fredda resta ammassata sui versanti esteri, ma una minima parte riesce a infiltrarsi sull’arco alpino determinando condizioni d’instabilità con neve attorno ai 1800 metri.
Le masse artiche, ben distinguibili dalle classiche nubi “a ciottoli”, affluiscono sul Regno Unito e dopo aver percorso migliaia di chilometri rientrano sui nostri mari dai quadranti occidentali. Durante il percorso perdono energia termica e giungono mitigate. Il carico d’umidità le mantiene instabili e difatti nelle prossime ore osserveremo nuovi acquazzoni e temporali su alcune regioni.