La costruzione di un lungo corridoio di alta pressione, dalle zone atlantiche britanniche fino al Baltico, è servito per determinare l’isolamento in cut-off della circolazione ciclonica sul Mediterraneo, quest’ultima precedentemente partorita da un affondo perturbato nord-atlantico. La mina vagante presente sul bacino occidentale del Mediterraneo, ormai stabile da qualche giorno in corrispondenza delle Baleari, tarda altresì a perdere energia per via della sua posizione sul mare, dal quale riceve linfa vitale per tenersi così attiva.
Le novità imminenti sono però legate alla scarsa tenuta del ponte anticiclonico coricato su parte del Nord Europa: una saccatura nord-atlantica sta pian piano erodendo il territorio dell’alta pressione in corrispondenza della Gran Bretagna, dove si sta quindi materializzando un cedimento barico consistente, capace di avere ripercussioni sullo scacchiere barico ad ampia scala dell’intero Continente Europeo.
Una volta troncata la fascia anticiclonica, la saccatura verrà ulteriormente attratta dalla lacuna ciclonica mediterranea. Inevitabile l’aggancio e l’unione delle due strutture in un’unica vasta onda di Rossby: l’aria fresca nord-atlantica si scontrerà con aria ben più calda che verrà incentivata a risalire dalle latitudini nord-africane verso il comparto orientale europeo. L’Italia dovrebbe trovarsi nella zona dei maggiori contrasti e pertanto il quadro instabile subirà un ulteriore aggravamento, specie al Nord: l’estate non riesce proprio a trovare la marcia giusta per ripartire. Come possiamo apprezzare dalla mappa in basso, un unico corridoio ciclonico, con diversi minimi barici, si allungherà dalla Scozia verso il Mediterraneo Centro-Occidentale ed il Nord Africa.