Nonostante la diramazione delle numerose allerte meteo, tese a mettere in guardia la popolazione, sulle nazioni occidentali europee la furia dell’uragano ha lasciato non solo danni ingenti, ma anche numerose vittime, a cui si aggiungono inevitabilmente decine di disperse che purtroppo faranno aggravare ulteriormente il bilancio di coloro che hanno perso la vita. In Francia è stata una vera e propria catastrofe nazionale: rammentiamo che questo profondo vortice si era spostato sabato da Madeira verso il Portogallo, per poi proseguire rapidamente la sua rotta verso nord/est approfondendosi ulteriormente in corrispondenza del Golfo di Guascogna.
Dopo la Francia, l’ira del vortice di bassa pressione ha toccato anche il Belgio, i Paesi Bassi, il Lussembrugo, la Danimarca e la Germania. Ora il perno del vortice, tuttavia sensibilmente attenuatosi rispetto alla potenza raggiunta nei giorni del week-end, si trova sul cuore del Baltico. Le due immagini satellitari sotto si riferiscono rispettivamente allo scenario del primo mattino e a quello di queste prime ore pomeridiane: appare evidentemente lo spostamento ulteriore verso est dell’occhio del ciclone, con la Germania ormai lambita solo dalla parte periferica del nucleo vorticoso.
Il minimo al suolo sul Baltico sta ormai perdendo d’intensità ha recentemente toccato valori di pressione attorno ai 980 hPa, certamente bassi ma non paragonabili ai quasi 965 hPa che si erano misurati in prossimità delle coste atlantiche francesi.
Nelle prossime ore proseguirà la lenta attenuazione d’intensità del vortice: questa notte al centro del minimo barico, previsto in spostamento sulle nazioni baltiche, si misureranno infatti valori attorno ai 986 hPa, in base alle previsioni formulate dalle mappe Sembach. La spirale perturbata potrebbe innescare condizioni favorevoli ad abbondanti nevicate su diverse zone scandinave.