Quando si parla di zero termico si fa riferimento all’altitudine alla quale si registra una temperatura pari a 0°C nella libera atmosfera: si tratta ovviamente di un dato fondamentale, soprattutto per la previsione della quota neve, il cui limite è generamente posto solo alcune centinaia di metri più in basso rispetto allo zero termico. Nella fase odierna che andiamo a descrivere il dato dello zero termico assume invece contorni inquietanti, se non allarmanti: l’anticiclone proveniente da ovest sta infatti favorendo l’afflusso di correnti calde in quota, a partire dalle Alpi Occidentali. Si tratta di notizie davvero pessime per la neve molto scarsa presente in montagna.
La mappa sottostante è una proiezione GFS riferita alle ore centrali di domani, venerdì 19 dicembre: notiamo come la quota dello zero termico si porterà particolarmente in alto fino ai 3200-3300 metri (livello anomalo e più tipico dei mesi estivi). E’ assai evidente che le Alpi saranno particolarmente penalizzate: di conseguenza, gli scarsi residui di neve presenti fino a quote medie, attorno ai 1000-1300 metri, subiranno una drastica riduzione. Ulteriore aggravante saranno peraltro le precipitazioni previste sulle aree confinali, che avranno probabilmente carattere piovoso fino in alta quota e quindi anche a quote ben superiori ai 2000 metri, soprattutto in pieno giorno.