MEDITERRANEO terra di passaggio delle perturbazioni Stenta a ripartire l’estate ed una fra le cause principali è sicuramente il mancato intervento dell’anticiclone delle Azzorre, che ha assunto nelle ultime settimane posizioni decisamente anomale. Nei primi giorni di giugno la struttura anticiclonica, relegata in Aperto Atlantico, si era distesa molto a nord favorendo la creazione di quella che è stata l’ampia voragine perturbata che ha dominato per giorni su oltre mezza Europa. Se questa prima parte di giugno è stata così movimentata, le responsabilità sono proprio dell’anticiclone, che ancora in questi frangenti non appare in grado di distendersi a dovere verso il bacino del Mediterraneo, come dovrebbe accadere di norma nel periodo estivo.
Un nuovo ammasso perturbato atlantico, legato alla semipermanente depressione britannica, si è così portato, sulla spinta delle correnti occidentali, fin sull’Italia Settentrionale, sfruttando la fragilità del campo barico con le propaggini dell’anticiclone che s’intrufolano solo fino alla Penisola Iberica ed al Mediterraneo Occidentale. Siamo così alle prese con l’ennesima ricaduta instabile, in questo scenario di alti e bassi che si protrae da lungo tempo.
Qualcosa bolle in pentola: l’anticiclone non intende più attendere ed è intenzionato presto ad espandersi verso levante, impedendo così nuove sortite perturbate di rilievo delle onde perturbate atlantiche fino alle nostre latitudini. Gli strascichi instabili tenderanno così lentamente ad irrobustirsi a seguito dell’incremento progressivo dei geopotenziali, con la stabilità che salirà in cattedra con decisione da metà settimana.