Capita di frequente che il tempo meteorologico venga influenzato da quella che è la disposizione delle correnti principali alle quote superiori dell’atmosfera.
Questo non era concepibile agli inizi del ‘900, quando si misurava lo spostamento delle zone di alta e di bassa pressione sulle carte sinottiche al suolo, ignorando che era nei livelli superiori che si decideva il tempo, ed il percorso delle perturbazioni.
Già negli anni venti e trenta si cominciarono ad effettuare i primi radiosondaggi sistematici, che presero piede definitivamente a partire dagli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale.
Con i dati in quota, ad esempio, si scoprirono le Correnti a Getto, i moti verticali dell’atmosfera e la loro importanza nella genesi delle precipitazioni, si scoprì che, a volte, le depressioni in quota sono accompagnate da pressione alta o media al livello del mare, ecc.
In pratica, dopo la guerra nacque la “vera” meteorologia, che è inscindibile dallo studio dei dati alle quote superiori dell’atmosfera.
Nel caso della giornata di oggi, osserviamo come l’ondata di maltempo, caratterizzata da temporali, grandinate e nevicate a quote relativamente basse per la stagione (ieri neve sulle Dolomiti appena oltre i 1400 metri di quota), è dovuta alla discesa verso sud, molto rara in Luglio, di una depressione fredda, a 500 hPa, centrata sulla Scandinavia.
Ancora più raro è che i valori termici misurati a 5500 metri di quota, siano identici sia a Milano Linate, che a Bodo, nella Norvegia Settentrionale (ambedue misurano una temperatura di -22°C).
I dati medi trentennali, danno per Milano Linate una temperatura media, in Luglio, di -13°C, con oscillazioni per lo più tra i -10°C e i -16°C.
La temperatura di 3-4 °C sotto lo zero a 700 hPa (poco più di 3000 metri di quota), fa sì che lo zero termico sia attualmente situato al di sotto dei 2500 metri sul Nord Italia, più che sufficiente a determinare nevicate attorno quota 2000 sulle Alpi, ed anche a quote inferiori in caso di fenomeni temporaleschi.
L’aria così fredda in alta quota tende a scendere verso il basso, essendo più densa e pesante, sostituita dall’aria molto calda, umida e leggera dei bassi strati atmosferici, che, costretta a salire, si condensa generando piogge e temporali.
L’isoterma di -20°C a 500 hPa è presente, praticamente, fin quasi all’Italia Centrale, portando un ‘ondata di freddo e di temporali che è piuttosto insolita, a metà di questo mese, anche se non eccezionale.