Piccole spolverate di neve, ma l’Appennino resta in gran parte spoglio Il sistema perturbato giunto sull’Italia è legato ad un afflusso di correnti temperate ed umide, dalle parvenze tipicamente autunnali. Sulle maggiori cime appenniniche è venuta giù un po’ di neve: non si tratta d’eventi che dovrebbero costituire certo notizia a metà dicembre, ma invece ci pare doveroso riferirveli perché per alcune zone si tratta addirittura della prima spruzzata di bianco stagionale, dopo l’autunno straordinariamente anomalo fatto di caldo, siccità ed anticiclone.
La neve è riuscita a depositarsi in genere solo sui maggiori rilievi, in genere a quote prossime ai 2000 metri d’altezza: questo è il caso della dorsale tosco-emiliana, con un assaggio di bianco che ha interessato il Cimone. Spruzzatine di poco conto anche sul Terminillo e su qualche altra cima laziale, mentre l’episodio nevoso ha riservato qualche maggiore soddisfazione sull’entroterra montuoso abruzzese, dove i fenomeni sono risultati più consistenti. A sorpresa, qui la neve è caduta a quote anche più basse imbiancando le conche dove l’aria fredda che si è rovesciata con le precipitazioni ha trovato un ambiente più propizio: su Campo Felice, già dai 1400-1500 metri di quota, la dama bianca è riuscita ad attecchire.