Punte di oltre 100 mila fulmini al giorno, è stato un avvio di giugno caldo e molto instabile: come ogni anno le fulminazioni mietono anche vittime, com’è accaduto domenica scorsa quando due escursionisti sono stati vittime dei temporali in Valtellina e sulla Marmolada. O anche gravi danni, com’è accaduto a Cento martedì dove un campanile è stato gravemente danneggiato da un fulmine. Quelle che ci siamo lasciati alle spalle sono state giornate caratterizzate da una notevole attività elettrica, ma non vi è troppo da sorprendersi: l’estate è la stagione temporalesca per eccellenza, quella nella quale i temporali sono caratterizzati da una più spiccata attività elettrica sulle zone di terraferma, specie nel momento in cui si verificano contrasti termici importanti per l’arrivo repentino d’aria fresca che scalza repentinamente quella più calda dai bassi strati.
Nonostante le tragiche notizie che si ripetono ogni estate, non sarebbe però così vero che i temporali stanno divenendo sempre più intensi, almeno a livello generale in quanto ad attività elettrica: nell’ultimo decennio le statistiche indicherebbero anzi una lieve flessione nel numero di fulmini, supportando l’ipotesi che vi possano essere dei legami con il ciclo solare e non solo col riscaldamento globale generale del nostro Pianeta. Mediamente ogni anno sono poco più di un milione e mezzo i fulmini che colpiscono l’Italia. Ogni anno in Italia sono circa una dozzina le persone vittime dei fulmini, ma se si allarga lo sguardo a tutto il Pianeta le vittime diventano migliaia. I fulmini però uccidono però meno che in passato almeno in alcune zone del mondo, quelle maggiormente urbanizzate.