Beh, possiamo anticiparvi d’essere stati dei buoni profeti. O meglio, il modello matematico in oggetto – il GFS Special – sta mantenendo una linearità sbalorditiva. E’ vero, qualche rivisitazione sull’entità degli sbalzi termici c’è stata, ma la distribuzione della massa d’aria fredda proveniente dall’Artico non ha subito particolari cambiamenti.
La data di riferimento è quella del 12 Ottobre, nel pieno dell’irruzione. Il raffronto è tra la mezzanotte di sabato e la stessa ora di oggi – momento in cui è stata elaborata l’ultima corsa del modello. Fin dal primo sguardo appare netta la suddivisione tra le diverse aree geografiche: al nord farà freddo, al sud sarà mite. La diminuzione termica maggiore si avrà sulle Alpi, laddove si potrebbero registrare anche 9-10°C in meno, ma diciamo che il freddo avrà modo di propagarsi – parzialmente – verso le Centrali e la Sardegna.
Il Sud, invece, si troverà sul ramo ascendente della circolazione ciclonica e l’aria mite risalente dal basso Mediterraneo incentiverà un deciso rialzo termico. In Sicilia avremo dai 4 ai 5°C in più, nelle rimanenti regioni dai 2 ai 4°C. Altro elemento che emerge dall’attenta osservazione della mappa è la linea di demarcazione tra l’incursione fredda e l’avvezione calda: le due masse entreranno in collisione lungo l’asse Sardegna meridionale-basso Lazio-Molise.