L’Inverno è fatto di diverse sfaccettature e probabilmente avrete sentito parlare delle “secche di Gennaio”, termine ampiamente utilizzato per definire quel tipico scenario nel quale le condizioni meteo improvvisamente regalano giornate belle, soleggiate e secche nel cuore della stagione fredda. Queste situazioni si realizzano quando gli anticicloni s’insediano sul Mediterraneo (capita non di rado in questo periodo), coadiuvati da infiltrazioni di correnti fresche settentrionali che non favoriscono l’accumulo persistente d’umidità e di nebbie nei bassi strati.
Ebbene, quest’anno le “secche di Gennaio” non ci sono state o quasi, proprio perché i campi d’alta pressione hanno scelto altri lidi, posizionandosi di frequente più a nord dell’Italia. Tuttavia, parte della nostra Penisola, in modo specifico le regioni centro-settentrionali, sta comunque vivendo una relativa penuria di precipitazioni, più accentuata negli ultimi 10-15 giorni, derivante dal fatto che i passaggi perturbati hanno preso in particolare di mira il Sud e le Isole Maggiori.
Questa diminuzione della piovosità non si può definire periodo secco di Gennaio nel vero senso comune della parola, perché sono mancate le giornate soleggiate e hanno comunque prevalso i giorni contrassegnati dalla nuvolosità compatta e dal tempo umido. In realtà solo le Alpi, peraltro splendidamente innevate, hanno maggiormente goduto ultimamente di quegli scenari soleggiati maggiormente caratteristichi delle “secche di Gennaio”. Non è un caso che siano state le zone alpine, vista la loro posizione più ravvicinata con quel persistente dominio anticiclonico che ancora agisce sul Nord Europa. Sul resto d’Italia è come se le secche siano diventate umide, pur in assenza di precipitazioni serie almeno per il Centro-Nord.
La mappa NOAA allegata all’articolo ci riferisce dei totali di precipitazione avuti dal 10-16 Gennaio: le tonalità di marroncino sulle regioni centro-settentrionali italiane (ma anche oltre i nostri confini, sul Centro Europa) descrivono totali di pioggia tra 1 e 10 millimetri, a conferma della quasi totale assenza di precipitazioni rilevanti. Al tempo stesso, l’analisi termica della seconda decade di Gennaio ci dice che le minime sono state quasi ovunque leggermente al di sopra delle medie climatologiche, al contrario delle massime: ciò significa che hanno prevalso le giornate con nuvolosità compatta o comunque con tempo umido e scarsamente soleggiato, che hanno inevitabilmente sfavorito l’irraggiamento notturno (frequenti gelate) che si sarebbe avuto con cieli sereni, come spesso capita nelle cosiddette “secche di Gennaio”.