Si sono esaurite le tormente di neve sui settori alpini di confine, ma anche sui versanti esteri: la circolazione da nord-nord/ovest si è rivelata molto generosa, consentendo di mettere nel bagaglio una prima importante porzione di manto bianco per il decollo dell’inizio della stagione sciistica. Le nevicate sono infatti state particolarmente abbondanti a 2000 metri d’altezza, ma i fiocchi si sono a tratti spinti anche a quote ben più basse, fino ai 700-800 metri d’altezza, persino sulle vallate settentrionali altoatesine prossime al confine. I panorami di questa mattina, illuminati dal sole, appaiono particolarmente spettacolari, oltre a permetterci di fare un bilancio di questa prima fase perturbata invernale.
Certo, per ora bisogna accontentarsi della neve solo sul versante settentrionale delle Alpi, ma non dimentichiamo che anch’esso ha risentito in modo eccezionale della forte penuria di precipitazioni nell’intero arco dell’autunno. In attesa che la neve possa giungere portata anche dalle correnti meridionali, si può certo tirare un primo importante sospiro di sollievo: la Valle d’Aosta è forse quella che ha risentito del maggiore sfondamento delle nevicate a carattere diffuso, che hanno risparmiato solamente alcuni settori al confine con il Piemonte, ma rammentiamo che proprio alcune valli piemontesi (Formazza, Susa) sono state in parte colpite da importanti fenomeni.
L’altra zona che si è confermata favorita dalle irruzioni da nord è quella dei confini delle Alpi Retiche, con importanti razioni nevosi sulle più rinomate località turistiche dell’Alta Valtellina: ci riferiamo ad esempio a Livigno e Santa Caterina Valfurva, ma la neve ha attecchito con decisione anche sull’abitato di Bormio. Situazione identica anche sulle vallate più settentrionali dell’Alto Adige, dove si possono mettere gli sci con la neve che ha messo alcune basi anche sotto i 1000 metri di quota.