Agosto è iniziato sotto un sole decisamente generoso che ha fatto tornare condizioni meteo più clementi e tipicamente estive, ma facciamo un passo indietro e volgiamo lo sguardo a quel che è accaduto nell’ultima settimana di luglio: la svolta principale si è infatti concretizzata sul comparto centrale del Mediterraneo, attraverso la discesa di una serie d’impulsi d’aria fredda da nord che hanno mandato un po’ in crisi la bella stagione, dopo diverse settimane di caldo prolungato. Le maggiori anomalie termiche hanno così interessato la Regione Alpina, i settori occidentali dei Balcani e l’Italia, con temperature che si sono assestate fino a 3-5 gradi al di sotto dei valori tipici del periodo.
Il regime termico sull’Europa Occidentale è invece rimasto sostanzialmente in media, a parte il Portogallo che è stato interessato da una possente onda calda, la quale ha portato le temperature nel complesso fino a 6-7 gradi sotto la media. Restano invece pochi aggettivi per definire la suprema ondata di caldo che ha bruciato, anche negli ultimi giorni di luglio, la Russia e l’Europa Nord-Orientale, con anomalie ancor più eccezionali di quelle della settimana precedente.
Altri record di temperature hanno avvolto la Russia e localmente la Siberia durante l’ultima settimana: molto vasta la zona ove i picchi termici hanno superato i 35 gradi (risale proprio agli scorsi giorni i nuovi ulteriori record delle centraline meteo di Mosca). Sul resto d’Europa il caldo non ha graffiato, a parte tra la Spagna Meridionale ed il Portogallo, ove si sono localmente misurati picchi di oltre 40 gradi, come evidenzia l’area fucsia nella cartina in basso.
I forti contrasti termici, a causa di una prevalente circolazione marcatamente ondulata per senso meridiano, hanno aperto la strada alle perturbazioni ed alle fasi fortemente instabili: su una buona fetta dell’Europa Centro-Orientale non sono mancate precipitazioni localmente consistenti (seppure a macchia di leopardo) ed in diversi casi ben oltre la norma stagionale.