Cominciamo con lo snocciolare qualche dato. Nella sola giornata del 22 Marzo, in Italia si sono sviluppati 74 roghi. Nei primi 3 mesi dell’anno, secondo le statistiche del Corpo Forestale dello Stato, il numero di incendi boschivi è triplicato rispetto alla media del periodo.
Il maggior numero dei roghi è stato registrato nelle regioni del Centro Sud: in Campania 21, in Calabria 13, segue il Lazio con 11, la Toscana con 8 e l’Umbria con 5. La flotta aerea di Stato ha effettuato 22 interventi, i più importanti dei quali nel territorio Campano. Il primo nel Comune di Pozzuoli, in località Campiglione, per spegnere un rogo che ha incenerito circa 10 ettari di fustaie e macchia Mediterranea. Il secondo è stato eseguito presso la località Santa Maria delle Grazie, nel Comune di Somma Vesuviana. Un altro imponente incendio s’è sviluppato in Provincia di Salerno, in località Montecuppa e circa 20 ettari di bosco sono andati persi.
Da lunedì 19 Marzo le richieste d’intervento sono state 83, contro le 9 registrate nel Marzo 2011. A preoccupare è il fatto che gli incendi invernali, o comunque d’inizio Primavera, sino a qualche anno fa rappresentavano una rarità nelle regioni Centro Meridionali. E’ evidente come l’andamento climatico dei mesi scorsi, tuttora in atto, stia condizionando pesantemente lo stato della vegetazione.
La scarsità di precipitazioni – rammentiamo che molte regioni d’Italia si trovano ad affrontare una siccità davvero drammatica – è una delle cause principali. Non è un caso che il fenomeno si sia interrotto, temporaneamente, nella prima metà di Febbraio ovvero quando l’Italia fu interessata dall’ondata di gelo e neve più intensa degli ultimi 50 anni.
A questo punto consentiteci una riflessione. Quando si scrivono articoli di previsione, siano essi a breve o lungo termine, capita di essere additati come “amanti” di queste o quelle condizioni meteo. Or bene, alla luce di quanto appena esposto è evidente che se si spera nell’arrivo delle piogge è perché la carenza di precipitazioni si porta dietro tutta una serie di problematiche che rischiano di avere gravi ripercussioni sia per l’ambiente che per la nostra salute.
Non si deve incorrere nella trappola dei facili “orticellismi”, sappiamo bene che vi sono alcune regioni d’Italia che hanno ricevuto più precipitazioni del normale. Ciò non toglie che altre, la maggioranza, siano afflitte da una siccità che rischi di divenire “storica” e che come tale necessita una rapida risoluzione.