La Primavera è una stagione transitoria, Marzo in particolare è statisticamente un mese voltafaccia capace di improvvise fiammate primaverili o crudi colpi di coda invernali. Non poteva smentirsi nel 2012, un anno cominciato col clima mite secco anticiclonico e proseguito con una delle più intende ondate di gelo degli ultimi cent’anni.
Quella odierna è la giornata che segna ufficialmente l’inizio della Primavera meteorologica. Quella astronomica giungerà più in là, ma poco importa. La stagione prende il via sotto l’egida anticiclonica. E’ l’Alta delle Azzorre che si spinge nel cuore del Mediterraneo, modificando temporaneamente quel posizionamento che caratterizzò gran parte dello scorso Autunno e più della metà dell’Inverno.
Le temperature, rispetto alle prime due settimane di Febbraio, hanno registrato sbalzi di 20-30 gradi. Su alcune regioni, come ad esempio il Piemonte, s’è addirittura superata la soglia dei 40 gradi. Pazzesco. Ieri, molti di Voi lo sapranno, alcune città Piemontesi hanno raggiunto massime di 26-27 gradi, demolendo record che resistevano da anni. Tra venerdì e sabato, invece, le temperature più alte si registreranno nelle regioni Meridionali col termometro che anche in quel caso varcherà con estrema facilità la soglia dei 20 gradi.
E poi? Il freddo. Freddo che arriverà dall’Artico Russo, gettandosi con impeto nel cuore dell’Europa. Ancora una volta aggirerà le Alpi, presumibilmente dalla Valle del Rodano e inserendosi nel cuore del Mediterraneo. Non è detto che nei prossimi giorni si verifichino cambiamenti dell’impianto circolatorio, quel che è importa è che le temperature registranno un nuovo brusco calo.
Per valutarne l’entità ci avvaliamo del Modello GFS-Special, che molti di Voi avranno imparato a conoscere perché utilizzato più volte nel passato per la valutazione dell’entità di altri raffreddamenti o riscaldamenti. Abbiamo scelto di riferirci alle 144 ore, ovvero alla giornata di martedì 6 Marzo alle ore 00Z. L’emissione è quella ultima disponibile, delle ore 00Z odierne. La scelta è stata oculata, perché martedì dovrebbe rappresentare l’apice dell’irruzione fredda.
La colorazione blu testimonia lo scarto termico relativo rispetto alla situazione di partenza. La scala numerica e colorimetrica ci consente di apprezzare, senza difficoltà alcuna, l’entità del calo termico. Al Nord, nelle Centrali Tirreniche ed in Sardegna avremo temperature inferiori di 12-13 gradi rispetto alle attuali, con punte di 15-16 gradi in meno al Nordovest. Che significa? Che si viaggerà su valori tipicamente invernali, localmente al di sotto della norma di 4-5 gradi.
Se le cose dovessero restare così, la diminuzione sarebbe meno significativa al Sud e nelle Centrali Adriatiche. Addirittura nelle regioni Ioniche venti meridionali innescati dalla Bassa Pressione in formazione sui mari di ponente, potrebbero incentivare un rialzo termico di alcuni gradi. Tuttavia, è bene dirlo, l’evoluzione è piuttosto ingarbugliata perché ad esempio le ultime emissioni modellistiche propendono per un ingresso più orientale dell’aria fredda e un conseguente maggiore coinvolgimento del versante Adriatico.