Il 15 Giugno, la profonda saccatura di derivazione nord-europea che aveva teso le mani sin giù verso le coste mediterranee algero-marocchine, veniva strozzata da una rimonta dell’anticiclone sub-tropicale delle Azzorre in corrispondenza dello Stretto della Manica.
Ne scaturisce la nascita di un vortice ciclonico autonomo (cut-off) in corrispondenza della Penisola Iberica, ossia area ciclonica isolata rispetto alla depressione principale che l’ha generata. Ad inizio cut-off, siamo in presenza di una struttura piuttosto dinamica, cioè alimentata ancora da aria fredda in quota. In tali casi si forma sempre un minimo al suolo davanti a quello in quota, che favorisce un richiamo di correnti più calde nella media troposfera sul ramo di correnti sud-occidentali rispetto all’asse di saccatura.
La mattina del 15 giugno si è approfondito un minimo al suolo tra le Baleari e la Sardegna, che ha favorito, appunto, un forte richiamo di correnti sud-occidentali in quota dal nord Africa. Eccola qua, la scintilla.
Analizziamo ora la colonna d’aria sopra la città di Cagliari, radiosondaggio delle 12Z del 15 Giugno.
Nei primi 600 metri circa di quota, negli strati prossimi al suolo, è evidenziabile subito una elevata umidità relativa (le due curve piuttosto vicine), elemento essenziale per una buona convezione.
Più in alto, tra i 600 metri appunto e i 1800 metri circa, notiamo una diminuzione dell’UR (le due curve tendono a distanziarsi). Un piccolo ostacolo alla convezione, un piccolo coperchio che però può essere fatto saltare dal basso rendendo la convezione esplosiva. In questo caso la ragione ha chiaramente natura “frontale” (non orografica), infatti sull’Isola è chiaro il passaggio di una linea d’instabilità legata al guasto iberico.
Dal radiosondaggio notiamo un wind shear verticale positivo (elemento essenziale per l’ascesa dell’aria caldo-umida di cui la cella temporalesca si nutre), ossia il vento salendo di quota tende ad aumentare la velocità ruotando tendenzialmente in senso orario: sud-est al suolo, deciso sud-ovest tra media e alta troposfera.
La CAPE non è particolarmente positiva, ma il CIN basso permette la libera convezione. Gli indici K-index e TT index indicano buone possibilità di manifestazioni temporalesche e il PWAT (il contenuto d’acqua precipitabile espresso in mm contenuto nella colonna d’aria) è assai elevato, 36,28!
Altro elemento di assoluto rilievo sono i forti venti in quota da sud-ovest, segnale di una forte corrente a getto facente capo alla saccatura sull’Ovest europeo. Tale situazione crea divergenza con relativa fuoriuscita d’aria orizzontale in quota (media e alta troposfera) , deficit che può essere compensato solo con il richiamo d’aria dagli strati prossimi al suolo (alimentazione del temporale).
Con la prossima cartina, evidenziamo appunto l’avvezione di vorticità positiva alla quota di 300 hPa in prossimità del Canale di Sardegna, stessa ora del radiosondaggio.
Infine, ecco una foto molto eloquente che testimonia la forza del temporale scattata a Pirri, popoloso quartiere a nord di Cagliari.