Una coltre nebbiosa avvolge con un’intensità imponente la Valle Padana.
Le stazioni meteo aeroportuali segnalano visibilità sovente sotto i 50 metri.
Ma da varie osservazioni empiriche abbiamo riscontrato visibilità di circa 10 metri in varie zone pianeggianti della Lombardia.
A Milano periferia la visibilità è così ridotta che dal marciapiede non è visibile la cima dei palazzi.
La nebbia è così fitta che sembra essere incollata all’asfalto, ha le sembianze del fumo di un incendio tanto è fitta.
Guidando in auto la situazione può divenire insidiosa, se non pericolosa specie di notte o scarsa luminosità.
Negli incroci si scorge appena il bagliore del semaforo e non si vede nulla oltre.
Rammentiamo che in caso di nebbia così insidiosa vanno rispettate le più elementari norme di sicurezza, in specie velocità ridotta, distanza di sicurezza.
Ma tutto ciò è naturale? La vera nebbia, quella che si realizza in aria pura ha delle caratteristiche differenti da quella osservabile in Val Padana, dove la sedimentazione di particelle inquinanti determina una straordinaria accelerazione della condensazione del vapore acqueo in nebbia.
Si ottiene una nebbia particolarmente satura di umidità che genera un anomalo raffreddamento dell’aria. Attualmente a Milano centro città, dai 5°C di qualche ora fa ci sono circa 1°C.
I locali dicono da sempre che in passato le nebbie erano più frequenti e insidiose di oggi, ma ciò perché era presente un inquinamento molte volte superiore a quello odierno. In tal senso, nulla c’entrano i cambiamenti climatici.
In merito all’inquinamento, in Lombardia e altre regioni del Nord ci sono norme molto severe per gli impianti di riscaldamento, l’uso dell’auto privata, mentre buona parte dei mezzi pubblici viaggiano con l’uso di corrente elettrica.
Nella pianura e bassa collina della Lombardia è vietata l’accensione del caminetto (norma poco nota).
In merito all’inquinamento e lo smog, in tempi non lontani Londra era la città europea dalle impenetrabili nebbie, oggi sparite per l’abbattimento degli inquinanti in atmosfera, ma da loro il clima è ben più favorevole al ricambio d’aria che in Val Padana, dove la ventilazione media è la più scarsa d’Europa.
E allora con l’Alta Pressione, in Valle Padana si formano le nebbie e lo smog. E ciò è parecchio percepito nelle maggiori aree urbane come Milano e Torino.
La nebbia interessa anche le maggiori valli, e alcune coste della Penisola, ma l’entità non è paragonabile a quella padana, dove persisterà anche di giorno mantenendo le temperature molto basse.