OTTOBRE A DUE FACCE La prima parte dell’autunno è stata segnata dalla persistente presenza di un campo d’alta pressione dal cuore caldo che ha dominato fra Mediterraneo e parte dell’Europa Centro-Occidentale: ne ha risentito anche il mese appena trascorso d’ottobre, sebbene solo nello scorcio iniziale. Nella prima decade d’ottobre il caldo ha toccato livelli davvero eccezionali su parte dell’Europa, con diversi record storici frantumati sulle Isole Britanniche, in Francia, Spagna, ma anche sul Nord Italia. Questo caldo così anomalo d’inizio mese è stato alla fine decisivo nell’ambito complessivo d’ottobre, che ha chiuso di qualche grado sopra la media sulle nazioni occidentali (maggiore anomalie sull’Inghilterra e sul Portogallo), ma anche su quelle settentrionali del Continente.
Nella seconda parte del mese il quadro meteorologico si è stravolto: al posto del caldo si sono fatte strade masse d’aria più fredde di matrice un po’ settentrionale ed un po’ orientale, che hanno maggiormente interessato in misura più diretta la parte dell’Europa Balcanico-Danubiana, l’Egeo e parte dell’Italia Centro-Meridionale: su queste zone appena elencate le temperature medie del mese sono risultate localmente sotto la norma stagionale. Gli sbalzi termici determinati da questi cambi di circolazione hanno coinvolto anche l’Italia: di colpo è parso che la tardiva estate stesse passando direttamente il testimone al precoce inverno, senza vie di mezzo.
Il predominio anticiclonico ha ostacolato gli ingressi perturbati atlantici e pertanto non deve sorprendere l’evidente penuria di precipitazioni sull’angolo occidentale dell’Europa: ben poche le aree che sono andate oltre la norma e fra queste figura l’Irlanda ed il sud/ovest della Scozia, dove tuttavia le piogge sono cadute abbondanti in forma di nubifragio nella fase conclusiva del mese. Anche l’Italia ha risentito del trend siccitoso, a parte l’estremo Sud e la Sicilia coinvolti in una persistente lacuna instabile alla base delle precipitazioni frequenti ed anomalie che hanno interessato anche il Nord Africa. Altre zone alle prese con frequente maltempo sono state quelle dell’Egeo, dove si sono avute molto vicende perturbate derivanti dagli afflussi d’aria fredda.