L’Europa spezzata in due: gli effetti così importanti di una saccatura ciclonica, stazionaria per molto tempo sul cuore del Continente, hanno segnato le sorti dell’intero mese. L’aria fredda, che ha alimentato la saccatura, ha penalizzato in modo maggiore le zone occidentali e parte di quelle centrali europee, con anomalie su base mensile diffuse da 1 a 3 gradi di scarto sotto la norma. Francia, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio sono state le nazioni che per intero su tutto il loro territorio hanno avuto temperature al di sotto della norma.
Di contro, la parte orientale dell’Europa ha invece vissuto un mese di luglio, con anomalie positive particolarmente marcate in direzione della Russia e della Finlandia, fino ad oltre 4-5 gradi positivi (notevole anomalia nell’arco di un mese) facendo ricordare in parte il terribile luglio 2010. E l’Italia? Spaccata anch’essa, come l’Europa: il Sud ha chiuso in media o con qualche piccolo scarto positivo, mentre sul Centro-Nord c’è un segno negativo sul bilancio termico mensile, come non accadeva da diversi anni.
L’aspetto termico non deve però togliere importanza all’estremo dinamismo che ha caratterizzato luglio anche in fatto di precipitazioni. Dicevamo del predominio prolungato di una saccatura perturbata e così le precipitazioni sono risultate in larga parte oltre la norma, anche lungo quei settori orientali dove ha prevalso il caldo (non associato ad anticicloni stabili). Ben poche le zone rimaste a secco e con meno pioggia della norma: fra queste vanno segnalati taluni settori mediterranei (che contrastano con altri dove la pioggia è stata invece eccezionale), dove comunque il regime di luglio è comunque generalmente siccitoso, ma anche la Finlandia e parte della Svezia Orientale.