Sembrano ormai tempi lontani, invece appena 2 settimane fa si assaporavano ancora temperature eccezionali di stampo estivo, soprattutto sulle regioni di Nord-Ovest, quelle peraltro maggiormente afflitte dall’anomalia di quest’autunno in fatto di mancanza di precipitazioni. Le prime grandi piogge, come sappiamo, sono ormai all’orizzonte, mentre dal punto di vista delle temperature la parentesi dominata dal caldo si è bruscamente interrotta già da un bel pezzo. La bolla calda anticiclonica ha arretrato verso ovest e, in assenza di sortite atlantiche di rilievo, ci hanno pensato gli spifferi delle correnti orientali a portare un complessivo raffreddamento.
Il cambio di marcia, iniziato nella seconda del mese, si è ulteriormente consolidato nella settimana appena trascorsa: una vasta fetta dell’Europa Centro-Meridionale, con la sola esclusione di parte della Spagna e del Portogallo, ha infatti registrato temperature mediamente un po’ sotto la norma. Il freddo precoce è apparso più acuto, rispetto ai canoni stagionali, sul comparto balcanico e sull’Egeo. Temperature frizzanti anche in Inghilterra e Francia, dove non sono mancate le prime gelate stagionali.
L’assenza della circolazione perturbata atlantica si è fatta sentire un po’ su tutta l’Europa: si conferma il trend diffusamente siccitoso, con eccezione di Irlanda, Scozia e coste norvegesi. Un veloce impulso frontale nord-atlantico è giunto anche di gran fretta sull’Italia, dove si è rafforzato per effetto del contrasto innescato dal richiamo di masse d’aria più fredde balcaniche. Ne sono così scaturite precipitazioni in qualche caso significative, come nel caso specifico del Lazio dove si è scatenata l’eccezionale alluvione lampo.