L’Inverno, quello vero, continua a stentare: nei primi 7 giorni di gennaio in quasi tutta Europa le temperature medie si sono assestate sopra la norma, in modo lieve sull’Italia ed in modo ben più marcato sul comparto centro-orientale del Continente. A poco è servita la discesa fredda giunta a cavallo dell’Epifania, che ha lambito anche l’Italia senza tuttavia incidere più di tanto, se non in termini di venti burrascosi che hanno flagellato soprattutto le regioni del Sud Italia. Solamente la Grecia ha avuto, considerando l’intera settimana, delle lievi anomalie termiche negative, risentendo pertanto in modo più netto dell’affondo perturbato seguito da afflusso di correnti d’estrazione artica.
Quello che sorprende maggiormente è proprio il predominio schiacciante di queste anomalie termiche a così ampia scala sul contesto europeo, figlie di uno scenario atmosferico che si trascina tutti i “malanni” che avevamo evidenziato soprattutto negli ultimi mesi del 2011. Resta infatti stabile e pressoché incrollabile il blocco anticiclonico atlantico (massimi barici prossimi alle Isole Britanniche), capace di proteggere parte dell’Europa Occidentale, distendendosi a tratti più ad est e ponendo così una baluardo per i sistemi perturbati atlantici, in transito ad alte latitudini sotto il teso flusso zonale.
L’incessante transito di sistemi perturbati non ha però fatto mancare le precipitazioni su una fetta importante dell’Europa Centro-Occidentale. L’addossamento di queste perturbazioni verso la catena alpina ha esaltato i fenomeni anche su tutti i versanti esteri delle Alpi, mentre quelli italiani sono risultati in parte più protetti rispetto al flusso portante da nord/ovest, a parte le aree di confine che hanno beneficiato di ottimi apporti nevosi. La protezione anticiclonica si è fatta sentire più a sud, in particolare fra Iberia e sud della Francia, ove le piogge non sono state praticamente in grado di sfondare. In Italia è il Centro-Nord ad aver avuto le briciole, mentre qualcosa di più consistente ha interessato Sud e Sicilia: non è un caso se sull’Etna si può sciare su tanta neve naturale fresca, a differenza di molte località alpine.