GRANDINATE IMPRESSIONANTI Quasi mezza Italia è stata colpita da una vera e propria escalation di forti temporali nelle ore pomeridiane del 5 aprile: sembrava di essere capitati dinanzi ad una giornata molto instabile di piena estate, tale era l’energia che ha fatto scatenare simili eventi temporaleschi, spesso accompagnati da grandinate. Il riscaldamento pomeridiano ed un afflusso d’aria molto temperata ed umida, in regime ciclonico, hanno favorito la genesi dei temporali, partiti dalle montagne appenniniche per poi sfondare verso zone pianeggianti. Quello che ha colpito maggiormente è stata proprio la violenza dei fenomeni, considerando che siamo solo nella fase iniziale della primavera: tuttavia, marzo ha avuto a tratti delle caratteristiche quasi estive e così tutto il calore accumulato si è tramutato facilmente in energia a disposizione dei temporali, in una giornata dall’atmosfera molto turbolenta.
ABRUZZO E ROMAGNA, SI SPALA LA GRANDINE I chicchi di grandine sono caduti davvero in gran quantità: e’ stato il caso dell’Abruzzo, con l’Aquila imbiancata dalla grandine come se fosse neve, così come di diverse località dell’Emilia Romagna: in quest’ultima regione si sono avuti gli episodi di grandine maggiormente distruttivi, con chicchi di dimensioni come noci che hanno prodotto ingenti danni al comparto agricolo. La grandine presenta quindi un conto salato, così come anche le straordinarie nevicate di febbraio erano state una vera calamità. In diverse località gli accumuli di grandine hanno superato i 20-30 centimetri e si è dovuto provvedere a spalare la quantità di ghiaccio che si è accumulata nelle strade. Strano, ma vero: sembrava quasi di essere tornati indietro di circa 2 mesi, dato che tutta questa grandine ha imbiancato come se fosse neve.
PROCESSO DI FORMAZIONE DELLA GRANDINE Sono le correnti ascensionali ad alimentare la nube con aria caldo umida che si solleva rapidamente dal basso verso l’alto, trasportata da venti che possono arrivare anche ad oltre 100 km/h. Le correnti ascensionali trattengono sospese in cielo, all’interno della nube, i fenomeni meteorici come pioggia, neve, grandine. Il chicco di grandine viene spinto verso l’alto per poi precipitare verso il basso per gravità o venti discendenti, fin sotto la linea di congelamento dell’acqua. Il chicco di grandine, gelato, si bagna per la presenza di particelle di acqua o vapore, ma poi viene condotto di nuovo verso un corridoio di correnti ascensionali e si congela aumentando di dimensione. In questo modo si possono verificare grandinate distruttive, più frequenti durante i forti temporali del clou della stagione calda.