Dopo un lungo periodo molto mite sull’Europa occidentale proprio alla vigilia di Pasqua è arrivata aria fredda di origine nord-atlantica.
Durante la settimana una prima incursione artica aveva colpito il centro-est europeo, compresi i versanti orientali italiani, soprattutto dal medio-basso adriatico in giù, ma l’Europa occidentale, compreso il nord-ovest italiano e almeno in parte l’alto versante tirrenico, ne erano rimasti al riparo.
E’ stato invece il flusso nord-atlantico, una volta che quello artico è andato esaurendosi, a riportare il fresco in questa parte d’Italia e un po’ in tutta l’Europa occidentale, compresa la Spagna che era stata alle prese con un vero anticipo d’estate.
La mappa che mostriamo è chiarificatrice, mostra le differenze tra la temperatura media di ieri 19 aprile e quella di giovedì 17 aprile in Europa: si nota il netto decremento termico sull’Italia di nord-ovest, sull’area alpina centro-occidentale, sulla Francia, sulla Gran Bretagna e su quasi tutta la Penisola Iberica; al contrario le temperature sono aumentate in quelle zone che più avevano sofferto l’irruzione artica dei giorni precedenti, ovverosia il Sud Italia, i Balcani centro-occidentali, la Mittel Europa e l’area baltica. In Polonia gli aumenti maggiori, fino a 10 gradi rispetto alle precedenti 48 ore.
Proprio l’area dell’Italia nord-occidentale è stata quella che ha subito il maggior calo termico di tutto il continente europeo, non a caso la neve è tornata a cadere a quote basse (fino a circa 500 metri) nell’entroterra ligure di ponente, nell’alto Piemonte e nel fondovalle valdostano, compresa Aosta città. Neve sotto i 1000 metri è scesa anche in Lombardia.
Più a sud, lungo il versante tirrenico tra Toscana e Lazio, si sono avuti invece forti temporali con grandinate e tornado.