Gli sbalzi termici hanno contraddistinto in modo particolarmente speciale ottobre, un mese che in realtà dovrebbe generalmente essere contraddistinto da minori eccessi. Invece l’altalena è stata incredibile: nel primo scorcio del mese ha dominato il caldo record, ma poi si è avuta una discesa che ha generato un periodo con temperature sottomedia su buona parte del Continente. E’ parso quasi come un passaggio di consegne fra la tarda estate e precoci avvisaglie d’inverno, ma nell’ultima settimana l’autunno ha deciso di prendersi la sua rivincita attraverso un imponente scombussolamento barico in sede europea.
Una possente area anticiclonica di blocco è emigrata verso nord, posizionando i massimi barici fra l’area baltico-scandinava ed i settori carpatico-danubiani. Il Mediterraneo è stato così lasciato scoperto, in modo tale da consentire il primo vero ingresso perturbato della stagione attraverso il lento decorso di un’area di bassa pressione dalla Penisola Iberica. Si è così innescata una prevalente circolazione mite che ha fatto prevalere anomalie di nuovo leggermente positive su molte zone d’Europa.
Gli elementi più interessanti di novità sono proprio legati alle precipitazioni, in quanto si è trattato della prima dinamica perturbata diretta da ovest verso est alle nostre latitudini: dopo un lungo periodo siccitoso, le piogge sono tornate protagoniste sull’Iberia, ma in particolar modo sul Portogallo. L’assalto perturbato si è poi rinvigorito nel suo incedere verso levante, con situazioni di particolare maltempo che hanno penalizzato il sud della Francia e parte dell’Italia Settentrionale. In questo contesto si è anche verificata la tremenda alluvione che ha scosso parte della Liguria di Levante e dell’Alta Toscana.