SI PREPARA IL TERRENO per accogliere la perturbazione L’anticiclone invecchia ed inizia ad aumentare considerevolmente l’umidità alle altezze superiori dell’atmosfera, un indice chiaro dell’approssimarsi di un sistema perturbato da ovest. In queste ore mattutine è in corso un fenomeno particolare ma frequente di talune condizioni, ovvero le scie di condensazione (chiamate “contrail” in inglese), nient’altro che i vapori rilasciati dagli aeromobili in volo.
Quasi sempre (in atmosfera relativamente stabile) queste scie di condensazione si dissolvono rapidamente, mentre in talune condizioni atmosferiche possono invece risultare persistenti e capaci di espandersi in modo tale da generare vere e proprie velature artificiali: è proprio quello che sta accadendo questa mattina in una vasta porzione di territorio compresa fra parte del Nord Italia, Toscana e Sardegna settentrionale. L’evento è così diffuso ed importante da poter essere chiaramente apprezzato, anche all’occhio dei più distratti, osservando le immagini fotografate dallo spazio dal Satellite Meteosat.
Come si formano? Le scie odierne sono il risultato della condensazione dei gas di scarico: in sostanza si verifica un repentino raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, i quali immettono nell’atmosfera, già particolarmente umida, una quantità di vapore acqueo che ghiaccia attorno a piccole particelle e nuclei di condensazione sufficienti a provocare il fenomeno. La temperatura dell’aria più favorevole è quella compresa fra i 25 ed i 40 gradi al di sotto dello zero. Sono proprio queste le scie che risultano come le più persistenti: osservando l’ultimo radiosondaggio di Milano Linate emerge in effetti la presenza, attorno ad un altezza di 9-10000 metri, di uno strato d’aria decisamente umida e con temperature congeniali al rilascio ed alla presenza di queste scie.