L’inverno appare ormai pronto ad esplodere le sue prime cartucce importanti in ambito mediterraneo: la stagione sembra di quelle promettenti, come abbiamo avuto modo di osservare in queste prime settimane soprattutto a livello continentale. L’Italia non è stata certo immune dai primi assalti di freddo e neve, ma sono state soprattutto le regioni settentrionali a goderne i maggiori effetti, mentre sul resto d’Italia hanno prevalso gli afflussi d’aria mite legati a circolazioni di matrice nord-africana.
Considerando il fatto che, in meteorologia, la legge della persistenza prevale spesso su quella della compensazione, è naturale domandarsi se questo non possa essere solo che l’inizio di un inverno un po’ a doppio binario, peraltro molto somigliante a quello dell’anno scorso. Cos’è accaduto di recente? Gli affondi di natura artica si sono accaniti sul comparto europeo centro-occidentale senza sfondare sul Mediterraneo, rimasto in disparte ed un po’ ai margini rispetto agli afflussi freddi che hanno colpito il cuore del Continente.
Le aree settentrionali d’Italia, soprattutto quelle del Nord-Ovest, hanno finora subito la maggiore influenza della circolazione fredda depressionaria continentale, mentre il resto d’Italia ha avuto a che fare con le ritornanti miti e piovose sospinte dall’influsso prevalente dell’aria mite di ritorno dal Basso Mediterraneo. Questo inizio di stagione parrebbe la ripresa di quanto avvenuto a lungo durante l’inverno dell’anno scorso, con configurazioni bariche che hanno premiato in prevalenza il Nord, lasciando le briciole al resto d’Italia. E’ stato poi un grandissimo inverno a livello continentale, ecco perché è stato un peccato che il nostro Paese sia spesso rimasto ai margini.
In virtù di quest’andamento riscontrato finora, sono lecite le preoccupazioni degli amici delle regioni adriatiche, probabilmente i più penalizzati dall’andamento costantemente sfavorevole dello scorso inverno. Dall’Abruzzo in giù nello scorso anno sono purtroppo venute a mancare le situazioni favorevoli a neve a bassa quota, nonostante in diversi frangenti le aspettative fossero di quelle importanti per fare il pieno di gelo e neve.
Delusioni su delusioni, una dietro l’altra, al momento topico magari prevaleva quel pizzico di richiamo mite mediterraneo (rispetto all’alito freddo dai Balcani), che confinava così le nevicate in quota, senza mai permettere un evento degno di nota. La dama bianca è riuscita a premiare a tratti le zone pianeggianti e costiere della Romagna e di una fetta importante delle Marche, ma più a sud lo sfondamento nevoso non è avvenuto: bocconi amari da digerire per gli amici “nivofili” di Abruzzo, Molise e la stessa Puglia, tutte zone abituate ad un’esposizione ottimale ai venti freddi e nevosi da nord-est.
Siamo ora in attesa di un evento che, nella prossima settimana, potrebbe far dimenticare le amarezze patite nello scorso inverno. Aria gelida di natura artico-continentale si metterà in rotta dall’Europa Nord-Orientale verso l’Italia, giungendo tra martedì e mercoledì a sfondare con decisione sulle zone adriatiche e sul cuore del Mediterraneo, senza deviare un po’ troppo a nord.
La neve potrebbe scendere sui litorali di tutte le regioni del medio versante adriatico, mentre forse sarà parzialmente risparmiata la Puglia centro-meridionale: ci saranno ancora degli aggiustamenti e la prudenza è d’obbligo, visto come risulti spesso molto sottile il confine fra un evento significativo ed uno invece deludente. Vada come deve andare, i bilanci si faranno alla fine: la speranza è che vi possano essere in prospettive altre occasioni importanti non solo per le regioni adriatiche, ma un po’ per tutta l’Italia. L’inverno è solo all’inizio, c’è spazio per tutti!