Nebbia che gela, questo è il fenomeno meteorologico odierno che imperversa su gran parte della Val Padana, impedendo la salita delle temperature che in diversi casi si sono mantenute sottozero anche nelle ore centrali del giorno. E’ un freddo che penetra nelle ossa, molto fastidioso quello che si vive nell’area più popolata d’Italia. Inoltre, le nebbie ed il ghiaccio sono un pericolo per chi guida.
Le insiste nebbie hanno così favorito la formazione della galaverna, che consiste in una sorta di deposito di ghiaccio in forma di aghi e scaglie che può prodursi quando la temperatura è inferiore a 0°C ed in presenza della nebbia. Il ghiaccio così aggredisce tutte le superfici ed in modo specifico i rami degli alberi ed arbusti. Un esempio di galaverna è riprodotto in questa foto scattata sulla zona di Pieve Emanuele sulla Valle delle Volpi, nella provincia di Milano.
Ci sono giunte diverse segnalazioni di neve chimica, un termine che sicuramente crea preoccupazione, ma che descrive un fenomeno più frequente di quanto si possa credere. All’origine del fenomeno vi sono gli agenti inquinanti che, specie in condizioni di stagnazione dell’aria con l’alta pressione, possono fare da nuclei d’aggregazione al vapore acqueo della nebbia. Si formano micro-fiocchi di neve, capaci di imbiancare il terreno praticamente come una vera nevicata e, in taluni casi, lasciano il deposito di qualche centimetro al suolo. Ecco un esempio di uno degli episodi di neve chimica segnalati quest’oggi in alcune zone padane.