TEPORE AUTUNNALE L’inverno sembra essersi improvvisamente allontanato dopo le ripetute zampate fredde a cui abbiamo assistito nella seconda parte di ottobre. Tutta Europa ha sperimentato un periodo di decisa mitezza: solo le zone settentrionali scandinave, rimaste ai margini rispetto all’influenza ciclonica di matrice oceanica, hanno risentito di una componente d’aria artica, con clima rigido principalmente per quanto attiene le zone della Lapponia. Considerando le anomalie della scorsa settimana, abbiamo avuto punte di temperatura di +5/+7°C sopra la norma in Ucraina, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca ed Austria. In queste ultime Nazioni si sono osservate temperature massime in alcuni casi superiori ai 20 gradi, a fronte di medie periodiche di almeno 10 gradi in meno.
Eppure questa fase complessivamente mite non ha nessun significato su quello che sarà l’esordio invernale stagionale, per il quale ormai mancano davvero solo un paio di settimane. L’altalena dell’ultimo periodo non ci fornisce infatti importanti indizi per quelli che saranno i risvolti futuri: d’altronde, ripensano alla scorsa stagione invernale, il freddo fece una prima irruzione significativa solamente dopo i primi giorni di dicembre e, da allora, iniziò un lungo e rigido inverno, almeno per quanto concerne le medie-alte latitudini del Continente.
PERTURBAZIONI FURIOSE verso il Mediterraneo Nonostante gli avvicendamenti di temperatura, quello che non è cambiato, nel passaggio di testimone fra ottobre e novembre, risulta essere la frequenza e l’intensità delle perturbazioni. Una fase particolarmente critica per l’Italia (soprattutto le regioni settentrionali) si è avuta proprio all’esordio del nuovo mese, nell’ambito di una dinamica perturbata che ha coinvolto anche parte delle nazioni europee.
Le piogge cadute sono state particolarmente ingenti sull’ovest della Gran Bretagna, Germania Settentrionale, Norvegia Occidentale e Polonia Occidentale con accumuli a 3 cifre in una settimana.). Situazione ben diversa sull’Europa Orientale, soprattutto le zone balcaniche, ove a causa della resistenza di un campo anticiclonico le precipitazioni sono invece risultate piuttosto scarse se non del tutto assenti. Clima decisamente secco anche sulle zone a nord delle Alpi, maggiormente protette dal flusso meridionale che ha accompagnato la fase perturbata.
RUSSIA, temperature eccezionali Non è bastata l’epocale ondata di caldo che in estate ha sconvolto la Russia, che anche nel cuore dell’autunno continuano a macinarsi record di caldo a Mosca. Nella giornata di mercoledì sono stati misurati quasi 15 gradi all’ombra, valore che risulta essere senza precedenti negli ultimi 100 anni e forse oltre. Rammentiamo che la media dei valori massimi per questo periodo è attorno a 0 gradi: la causa di un’ondata di calore così eccezionale per il periodo deriva dalla marcata risalita di masse d’aria molto calde sub-tropicale, innescate dalla super depressione che ha imperato sull’Europa Centro-Occidentale. Il periodo mite si protrae ormai da inizio mese.