In un articolo precedente avevamo messo in guardia sulla possibilità che forti temporali potessero colpire le zone europee al confine dell’anticiclone africano, sulla linea di convergenza tra masse d’aria di origine diversa.
E così è stato. Durante la giornata di sabato 7 giugno violenti temporali con grandine hanno colpito soprattutto il Belgio e in misura più limitata Francia e Paesi Bassi. Ad est grandine di grosse dimensioni è caduta tra l’Ucraina, la Bielorussia orientale e la Russia occidentale. Altri forti temporali hanno colpito i Balcani orientali. Il nostro thunderstorm index aveva correttamente indicato le aree a maggior rischio di fenomeni estremi, come si può vedere dalla mappa allegata valida dalla mattina del 7 a quella dell’8 giugno.
Proprio in Belgio, in quell’area dove l’indice temporalesco raggiunge i valori più elevati, si sono verificati i fenomeni meteo più estremi. Nella foto sottostante possiamo osservare un esempio degli enormi chicchi di grandine caduti nelle Fiandre (fonte twitter), talvolta accompagnati da violente raffiche di vento (downburst). Il mix dei due elementi è stato disastroso.
Anche ad est della cupola altopressoria, dove l’aria calda che risale dalle pianure del Dnepr, del Don e del Volga si scontra con infiltrazioni di aria più fredda baltico-scandinava, si sono ripresentati i violenti temporali che hanno prodotto altre grandinate con chicchi molto grossi, come quelli della foto sottostante (fonte vk.com), caduti nelle regioni della Russia occidentale, della Bielorussia e dell’Ucraina centro-settentrionale.
Il rischio di forti temporali rimane in essere anche nelle prossime 24 ore, con interessamento anche della Germania, mentre in Italia potrebbe esservi un certo rischio in alcuni settori alpini.
Anche la previsione degli esperti del centro estofex è in gran parte in linea con quanto previsto dal nostro thunderstorm index, il rischio massimo di intensi fenomeni temporaleschi viene individuato tra Francia centrale e Germania settentrionale.