La stagione invernale ha seguito un andamento a folate: dopo la partenza a mille di dicembre (gelo quasi senza precedenti su diverse nazioni nord-europee a cominciare dal Regno Unito), c’è voluto febbraio per ritrovare solo in parte un inverno che si era profondamente smarrito. Febbraio era partito in un trend anticiclonico e prevalentemente mite sull’Europa, ma la situazione si è stravolta verso metà mese, con il gelo che si è iniziato ad impossessare delle zone scandinave, baltiche e gran parte delle nazioni orientali, compresa la Russia.
L’elemento chiave è stato la persistenza del grande gelo per circa due settimane, fino praticamente alla conclusione di febbraio. Le temperature, tra il comparto baltico-scandinavo e la Russia, si sono mantenute per diversi giorni anche di 10 gradi al di sotto delle medie del periodo, condizionando così notevolmente l’andamento dell’intero mese risultato sottomedia di circa 3-5 gradi. Ben diversa la situazione sul resto dell’Europa, con valori nella norma o un po’ al di sopra della norma: l’Italia rientra in questa seconda area dove febbraio non ha mostrato certo spettacoli pirotecnici e si è dovuto attendere fine mese per vedere il gelo russo sbarcare almeno in parte sulle nostre regioni.