Gran parte del Continente Europeo sta attraversando una fase di fragilissimo equilibrio del contesto anticiclonico, nella quale hanno libertà d’azione le infiltrazioni d’aria fresca in quota. La vulnerabilità ai temporali diurni è poi una diretta conseguenza della scarsa robustezza dell’anticiclone in quota: i moti discendenti, che caratterizzano le figure di alta pressione, non sono così decisi e vengono sopraffatti, viceversa, dai movimenti ascensionali delle masse d’aria, a cui ovviamente contribuisce nella misura più importante il surriscaldamento del suolo, ad opera della radiazione solare.
Temporali maestosi a braccetto con il caldo, questo è quanto sta avvenendo alle medie latitudini europee, dalla Francia fino all’Ucraina. Non sono attesi cambiamenti significativi nell’arco del week-end, che ancora trascorrerà in una sorta di palude barica con l’anticiclone parzialmente inefficiente per rintuzzare i colpi d’instabilità.
Nemmeno l’Italia è immune dalla vivace instabilità che ha preso piede in Europa: ci stiamo avviando, con l’esordio quasi imminente dell’estate, verso il periodo nel quale i temporali sono più frequenti ed elettrici. Non deve dunque sorprendere se la giornata del 20 maggio è stata quella dell’intero 2011 con maggiori fulmini caduti sul territorio italiano: finora sono caduti da inizio anno oltre 65mila fulmini, ma si tratta di un numero destinato probabilmente almeno a raddoppiare nell’arco del prossimo trimestre, di solito il più prolifico riguardo ai temporali.