L’immagine sat della tarda mattinata ci mostra un continente europeo invaso in buona parte dalla nebbia. La sua presenza è particolarmente estesa sull’Europa centro-orientale, ma anche ad ovest e a sud esistono delle enclave nebbiose piuttosto ampie. Tra queste la Val Padana in Italia, la Valle dell’Ebro in Spagna, la Valle del Rodano in Francia.
Dall’immenso mare nebbioso dell’Europa centro-orientale emergono soltanto le zone montuose.
Dati dati del meteo in diretta possiamo apprezzare le conseguenze pratiche sul tempo osservato: ad esempio in Spagna mentre Saragozza registra 2 gradi con cielo coperto con foschia, Barcellona ne registra 14 con cielo poco nuvoloso. In Francia Lione 1 grado con nebbia, Clermont-Ferrand 9 con il sole. In Italia Milano (periferia) 0 gradi con nebbia, Genova 15 con sole.
A generare questo strato nebbioso è il sovrascorrimento di aria più calda su un substrato freddo. L’aria fredda rimane intrappolata negli strati più bassi vicini al suolo, diventa sempre più densa inibendo qualsiasi moto verticale e si satura di umidità, da cui la formazione della nebbia. La presenza dell’alta pressione e la conseguente debolezza dei venti in quota, impedisce anche il ricambio d’aria sul piano orizzontale. In queste situazioni talvolta si possono anche verificare della cadute di neve chimica.
La mappa alla quota di 850 hPa ci mostra la massa d’aria calda che spinge da ovest e quella fredda di origine artica che dalla Russa si getta verso il Medio Oriente. Tale confine tra la Russia e l’Ucraina è molto netto, nello spazio di pochi chilometri in quota si passa da temperature positive, a negative anche di parecchi gradi. E’ in questa zona che si stanno producendo fenomeni di pioggia congelante. Più a sud la depressione che si è formata sul Mar Mediterraneo di Levante sta invece causando nevicate a medio-bassa quota tra il Libano e l’Israele, fin sulla città di Gerusalemme.