Ve l’avevamo annunciato, sta ormai iniziando la lenta fase calante della cupola anticiclonica, che ha ormai toccato il suo massimo splendore portando un’esplosione di primavera davvero importante. La notevole robustezza dell’alta pressione ed il contributo del soleggiamento (che a febbraio inizia a poter dire la sua) hanno in parte tagliato alla radice quei meccanismi che portano, come è tipico delle fasi altopressorie invernali, alla diffusa formazione delle nebbie.
Ebbene, il leggero cedimento anticiclonico ha favorito fenomeni nebbiosi più evidenti questa mattina: con l’ausilio del Meteosat, possiamo notare come si tratta in prevalenza di nebbie marittime. Come mai le nebbie privilegiano le aree marittime? La superficie del mare in questo periodo è piuttosto fredda ma cede più facilmente vapore e quindi l’aria mite portata dall’anticiclone accentua i processi di condensazione e d’inversione termica.
Il coinvolgimento delle nebbie più estese riguarda nello specifico il Mar Ligure, i bacini circostanti la Sardegna, il Tirreno e l’Alto Adriatico: su tutte queste zone la coltre nebbiosa sconfina localmente verso le coste, laddove vi sono lievi correnti favorevoli, dando luogo alle cosiddette “nebbie d’avvezione”. Più limitata l’azione delle nebbie d’irraggiamento, che comunque notiamo molto importanti anche quest’oggi in Toscana (sulla Val d’Arno), Sardegna (gran parte delle principali valli e pianure interne), parte della Val Padana orientale e, più isolatamente, il sud della Puglia.