Nella scorsa settimana sul Vecchio Continente si è avuta una netta contrapposizione fra masse d’aria radicalmente differenti che hanno generato delle evidenti anomalie termiche. Masse d’aria fredda, in seno ad una saccatura nord-atlantica, hanno affondato con decisione in senso meridiano verso la Penisola Iberica. Quando la circolazione si compie attraverso schemi marcatamente meridiani, se l’aria fredda scende da una parte ecco che l’aria calda si trova a salire sul lato opposto. Per questo motivo notiamo, in rapporto alla stagione, anomalie termiche contrapposte fra la Spagna (al fresco, scarti dalla media di -5/-7°C) e la parte balcanica dell’Europa (valori di +5/+7 oltre la norma). Chiaramente, il gran caldo su queste ultime zone ha portato picchi di temperatura di oltre 35 gradi, specie tra la Grecia, la Turchia e la Bulgaria.
Quando si verifica un tale conflitto abbastanza prolungato di masse d’aria così diverse, inevitabilmente si possono avere situazioni di violento maltempo, specie in un periodo dell’anno come questo nel quale l’energia del riscaldamento solare è ai massimi livelli. Le precipitazioni, localmente abbondanti ed intense, si sono concentrati in quella striscia di territorio nella quale sono venute a contatto a più riprese le due masse d’aria d’estrazione diversa; in particolar modo le zone interessante dal maggiore maltempo sono state i Paesi Baschi, la Francia Meridionale (non va certo dimenticato l’alluvione lampo localizzato in Provenza), il Nord Italia, l’Austria, l’Ungheria, la Slovacchia e la Romania, dove sono affluiti gli apporti tiepidi e molto umidi di matrice afromediterranea.