La “pioggia che gela” torna a colpire sul Nord Italia: nella giornata di ieri (Epifania) ci attendevamo qualche fiocco di neve fino in pianura, ma avevamo messo in guardia sul rischio di episodi di gelicidio, che puntualmente si sono verificati. Il fenomeno ha colpito anche alcune zone di pianura dell’est Lombardia e la fascia pianeggiante pedemontana di Veneto e Friuli.
Il gelicidio si verifica allorquando avviene un repentino riscaldamento in quota, contrapposto ad uno strato sottostante d’aria gelida con temperature non superiori a zero gradi al suolo : in questo modo la pioggia, a contatto con il terreno o con qualsiasi superficie, tende immediatamente a gelare. Il fenomeno non è certo così infrequente perché l’aria fredda è più pesante e pertanto tende a stazionare verso il basso.
Sulle aree della Val Padana centro-orientale il fenomeno va attenuandosi per il lento rialzo delle temperature. Discorso ben diverso per quanto concerne le valli alpine e del Nord Appennino, ove le sacche d’aria gelida sono più protette e riescono a persistere, senza nessun rimescolamento. Nelle condizioni attuali, al suolo acqua e umidità ghiacciano, generando una pellicola pericolosissima, che sembra liquida ma sulla quale si scivola con enorme facilità.
In Piemonte, sul cuneese, per l’emergenza gelicidio l’Anas ha chiuso, per il tempo che sarà necessario, la Statale della Maddalena, nel cuneese, una delle due strade per raggiungere la Francia dall’Italia. Lo stesso divieto è stato istituito anche sul confine francese, dove il gelicidio è comunemente chiamato “verglas”. Situazioni problematiche anche in Lombardia sulla Valsassina, con vari incidenti stradali nella zona di Ballabio e spargisale al lavoro già dalle prime luci dell’alba. Innumerevoli le cadute delle persone, semplicemente camminando, tanto che diverse amministrazioni comunali hanno invitato le popolazioni a restare nelle proprie case.
Come già accaduto nello scorso mese, pesanti situazioni di gelicidio stanno inoltre coinvolgendo l’entroterra appenninico al confine fra Liguria ed Emilia: il ghiaccio appesantisce ogni cosa ingrossandosi e ha così determinato diverse cadute di albere e numerose interruzioni riguardo l’erogazione dell’energia elettrica. Il gelicidio ha interessato dalla serata di ieri anche zone dell’entroterra savonese ed imperiese al confine col Piemonte. Le temperature dovrebbero tendere nelle prossime ore ad un progressivo rialzo.