Abbiamo elaborato, grazie ad un’applicazione reperibile presso il sito del NOAA, una mappa che considera le anomalie precipitative dal mese di Agosto 2011 al giorno 13 Febbraio 2012. La scala è a livello Continentale, una scelta che si rivela d’estrema utilità per comprendere le cause che hanno spinto piogge e nevicate lontane dalla parte centro settentrionale della Penisola.
La mappa considera il discostamento delle precipitazioni – espresse in mm al giorno – da quella che è la media di riferimento quasi trentennale 1981-2010. La scala colorimetrica e numerica, ubicata sul lato destro dell’immagine, ci consente di identificare facilmente le anomalie in Italia e in Europa. I colori che vanno dal celestino al viola rappresentano i surplus precipitativi, mentre quelli che vanno dal verde al rosso rappresentano un deficit.
Con riferimento alla nostra Penisola identifichiamo rapidamente un pesante deficit nelle regioni Settentrionali e su gran parte del Centro Italia. Al Sud e nelle Isole, invece, la precipitazioni sono state ben superiori alla media di riferimento. Ma andiamo in Europa. Il deficit ha interessato la Penisola Iberica, la Francia occidentale e l’Inghilterra meridionale. Precipitazioni inferiori alla norma si sono verificate anche su parte sulla parte centro orientale del Continente. In Scandinavia, invece, notiamo precipitazioni superiori alla media trentennale.
Le cause che hanno condotto alle suddette anomalie sono relativamente semplici. Dal mese d’Agosto ad oggi abbiamo avuto due figure Anticicloniche dominanti: ad ovest l’Alta delle Azzorre, ad est un’Alta Pressione che sino ai primi mesi Autunnali ha prodotto condizioni di caldo persistente e forte stabilità. Ma quel che più influito è sicuramente la presenza dell’Anticiclone Atlantico a ridosso dell’Europa occidentale.
Situazione che va riproponendosi e che potrebbe accompagnarci verso la conclusione del mese di Febbraio. La speranza è che l’impianto barico possa mutare, affinché anche le perturbazioni Atlantiche possano riprendere ad affluire alle nostre latitudini. Soltanto così anche le regioni Settentrionali potranno usufruire delle piogge. Piogge che certo non basteranno a ricucire il deficit degli ultimi mesi, ma che almeno servirebbero per dare respiro alle falde acquifere anche grazie al ritorno della neve sui rilievi alpini.