Stiamo seguendo la depressione sul Golfo di Biscaglia, che mostra una parziale tendenza ad evolvere in ciclone simil-tropicale, evento assolutamente rarissimo in quell’area dell’Atlantico mentre non così infrequente sul Mediterraneo nel periodo autunnale. Le figure cicloniche di questo tipo sono chiamate attraverso l’acronimo TLC, che significa “Tropical Like Ciclones”, ovvero cicloni simili a quelli tropicali. Questi fenomeni sono ancora attualmente oggetto di studi ed approfondimenti, tanto che il termine TLC si è iniziato ad usare solo dalla fine degli anni ’90. Più recentemente, a partire dall’inizio degli anni 2000, è stata coniata la definizione di “Medicanes”, che racchiude due parole per descrivere la forma più rara ed intensa dei tipi di TLC possibili nel Mediterraneo, ovvero i “Mediterranean Hurricanes” (gli uragani mediterranei).
Come accade per gli uragani tropicali, anche quelli sul Mediterraneo seguono la classificazione basata su una scala pressoché analoga a quella Saffir-Simpson, in base all’intensità del vento medio in prossimità dell'”occhio”. Il fatto di essere denominati TLC è legato proprio al fatto che sono nettamente diversi dai tipici “cicloni extratropicali”, i quali trasportano le comuni perturbazioni tra l’Europa ed il Mediterraneo. La somiglianza con le tempeste o i tifoni tropicali si evince quindi da una serie di fattori: anzitutto essi sono caratterizzati internamente da un cuore caldo anche in quota ed inoltre sono caratterizzati da un meccanismo “barotropico” piuttosto che quello “baroclino” tipico dei cicloni extratropicali. Ciò significa che questo tipo di ciclone diventa autonomo ed è in grado d’alimentarsi col semplice contributo del calore latente fornito dal mare.