Gli ultimi due giorni di Marzo sono stati caratterizzati dai primi temporali a catena diffusi della stagione su parte del Nord Italia. L’ingresso d’aria fredda in quota ha infatti notevolmente vivacizzato lo scenario atmosferico, regalando imponenti contrasti dopo il tepore che si era affacciato a più riprese nella parte finale di Marzo. Questi contrasti si sono naturalmente esaltati con il contributo del soleggiamento, già degno di nota in questo periodo.
Ma vediamo cos’è accaduto? Nella giornata di martedì 30 Marzo ha fatto ingresso la parte terminale di un fronte freddo, transitato sul Centro Europa, che una volta sopraggiunta in Val Padana ha trovato terreno fertile per il notevole sviluppo convettivo, grazie alla contemporanea risalita di masse d’aria umide e miti marittime dal Mar Ligure e dal Tirreno Settentrionale.
La velenosa coda temporalesca ha portato così i primi furiosi acquazzoni della stagione, anche se in genere si è trattato di fenomenologia intensa, ma di breve durata. Nel contempo, l’aria fredda in quota, venuta in parte giù con i temporali, ha portato le nevicate fino a quote relativamente basse durante la fase acuta delle precipitazioni. La maestosità dell’ammasso nuvoloso temporalesco possiamo vederlo in quest’istantanea Meteosat del pomeriggio di martedì, nel momento in cui i maggiori temporali si stavano accanendo sull’Alta Lombardia e su parte della Toscana.
Veniamo ora a quanto accaduto nella giornata di mercoledì 31 Marzo, quando ormai il fronte freddo aveva abbandonato il Nord Italia. Tuttavia, lo scorrimento d’aria fredda in quota ha mantenuto l’atmosfera instabile, con i temporali puntualmente esplosi nel corso delle prime ore pomeridiane: non sono mancati fenomeni particolarmente cattivi, tanto che una supercella molto intensa ha generato un debole tornado (probabile F1) che ha toccato terra facendo veri e propri danni al suolo in alcune località del reggiano (per approfondire e vedere il video, si può clickare qui: https://www.meteogiornale.it/news-flash24ore#1137). Nell’immagine radar è evidenziata col cerchio rosso la violenta cella temporalesca che ha investito con violenza il reggiano.
I furiosi temporali di mercoledì 31 non hanno risparmiato, seppure a macchia di leopardo, le pianure e le coste del Triveneto, apportando spesso fenomeni grandinigeni. Caorle, sulla costa veneziana, è stata investita da una grandinata che ha generato tali accumuli al suolo da sembrare neve.