Negli ultimi giorni la dorsale appenninica ha avuto i primi apporti nevosi di rilievo della stagione, ma ad onor del vero va sottolineato come diversi settori sono rimasti a bocca asciutta o quasi. La parte più settentrionale dell’Appennino è stata effettivamente molto penalizzata e saltata dagli svariati impulsi instabili che hanno caratterizzato quest’ultima settimana: colpa della protezione alpina rispetto al flusso settentrionale, che ha inibito le potenzialità instabili delle correnti settentrionali. Le nevicate odierne rappresentano quasi un evento ed è paradossale dirlo, ma d’altronde ci troviamo nell’ambito di un inizio d’inverno troppo stentato.
Non ci sono stati apporti nevosi così importanti, ma finora era stata pochissima la neve caduta sui maggiori comprensori montuosi, con tracce davvero irrisorie anche sulle cime più alte. L’impulso perturbato ha portato la prima neve fino a quote molto basse su tutto il tratto emiliano e romagnolo, ma è risultato coinvolto anche il versante toscano: a proposito della Toscana, in pianura e sulle vallate la pioggia è caduta con temperature di pochi gradi al di sopra dello zero. C’è chi è rimasto ancora in gran parte a secco e ci riferiamo a gran parte dell’Appennino Ligure.