Questo trend d’inizio autunno continua ad essere caratterizzato da importanti rimonte anticicloniche accompagnate da incursioni di caldo fuori stagione: mai come nei primi giorni d’ottobre l’anticiclone ha preso d’assedio quasi tutta l’Europa, tanto da inglobare il Regno Unito e parte della Penisola Scandinava. Si sono registrate in alcuni giorni temperature eccezionali per il periodo con record storici letteralmente frantumati, che hanno avuto un peso determinante sul peso complessivo delle anomalie termiche della prima decade del mese in tutto il Continente.
Nella mappa in basso possiamo apprezzare lo scenario delle anomalie termiche registrati in quasi tutta la prima decade d’ottobre, nello specifico al periodo compreso fra i giorni 2 ed 8. Tutta l’Europa ha avuto un andamento termico decisamente sopra la norma favorito dalla presenza dell’anticiclone, a parte alcuni settori mediterranei compreso l’estremo Sud Italia che ha subito l’influenzata di una goccia fredda posizionata sul Nord Africa. Queste forti anomalie positive sul Continente Europeo sarebbero potute essere ancor più eclatanti se non fosse giunto, sul finire della scorsa settimana, un fendente d’aria artica che ha affondato la lama fin sul Mediterraneo Centrale.
La prevalente presenza dell’anticiclone ha avuto inevitabili riflessi anche sulle precipitazioni: ben poche sono state quelle cadute sull’Europa Centro-Meridionale, solo nel momento in cui si è verificata l’implosione del dominio anticiclonico. Diverso il discorso per quel che concerne Irlanda, Scozia, Galles e Norvegia Occidentale, tutte zone rimaste appena ai margini dell’anticiclone e dove quindi il flusso perturbato atlantico è riuscito a far sentire il proprio peso con situazioni perturbate degne di nota.