Non sono certo le avvisaglie di un prossimo cambiamento, in quanto l’anticiclone ha ancora tanta energia da vendere, ma sulle Alpi Occidentali si è avuta un po’ di vivacità temporalesca nel cuore del pomeriggio. Le zone interessate dai temporali sono state unicamente quelle montuose, con interessamento a macchia di leopardo della Valle d’Aosta, Alpi Cozie, Alpi Graie e valli di Lanzo. L’area temporalesca si è poi concentrata sul Verbano, verso l’Ossola, mentre un piccolo focolaio temporalesco di breve durata si è osservato anche tra l’Oltrepò Pavese ed il piacentino, ma in questo caso il profilo orografico non ha consentito l’espansione della cella temporalesca.
A favorire lo sviluppo dei maestosi cumulonembi è stato anzitutto il calore e l’umidità che di giorno in giorno si accumulano nei bassi strati, a seguito del persistente dominio anticiclonico, creando quel serbatoio ideale per l’innesco convettivo. La Val Padana è un catino bollente pronto ad esplodere, con gli eccessi termici maggiori di tutta l’estate. In queste condizioni basta davvero un nonnulla per accendere la miccia del temporale: se lo strapotere anticiclonico è troppo forte, allora ogni spunto convettivo viene inevitabilmente soffocato.