Netto aumento delle anomalie termiche positive E’ bene sempre tenere ampiamente presente che il Mediterraneo, essendo un bacino chiuso, risente più velocemente delle variazioni termiche connesse ad esempio ad un duraturo periodo anticiclonico come quello che ha avuto inizio quasi 10 giorni fa. Non è tanto la radiazione solare ad essere l’elemento determinante, quanto piuttosto la scarsa presenza di venti significativi ad impedire un rimescolamento significativo delle acque più profonde con quelle di superficie, che hanno così maggiormente modo di scaldarsi.
Le temperature dell’intero bacino del Mediterraneo sono salite verso un valore medio in superficie di +25,2°C, compreso fra massimi di oltre 30 gradi sulle sponde orientali (tra coste a sud della Turchia, della Siria, dell’Egitto e di Cipro) e minimi di 17 gradi sul Golfo del Leone ed in prossimità dello Stretto di Gibilterra. Gli scarti d’aumento più significative degli ultimi giorni si sono riscontrate proprio sui bacini attorno all’Italia, tanto da arrivare verso punte di 28 gradi tra Basso Tirreno e Ionio, ma la gran parte degli specchi d’acqua circostanti le regioni italiani hanno avuto valori medi uguali o superiori ai 24-25 gradi.
A fronte di un’anomalia positiva media sul Mediterraneo di circa 1.7-1.8°C, in alcuni tratti marittimi dell’Italia gli scarti dalla norma hanno persino raggiunto picchi prossimi ai 4-5 gradi. Queste anomalie sono destinate a subire un brusco ridimensionamento con l’attivazione di una maggiore ventilazione da nord: già per la giornata odierna si segnalano anomalie in netto calo soprattutto sui bacini di ponente, fra Golfo del Leone, Corsica e Sardegna. Il mare si è scaldato solo sugli strati superficiali ed un maggiore movimento indotto dal maggiore moto ondoso consente il risucchio rapido delle acque più fredde dai fondali, già a pochi metri di profondità.