Stiamo per metterci quasi completamente alle spalle la fase di caldo che è stata la grande protagonista della settimana appena trascorsa: la fiammata nord-africana è stata incentivata da una decisa rimonta anticiclonica sub-tropicale, in un contesto che ha visto chiaramente l’Europa divisa in due. Il flusso di correnti dal Nord Africa, dopo aver interessato l’Italia con maggiori effetti sulle regioni meridionali, ha assediato per diversi giorni il comparto balcanico-danubiano e gli estremi settori dell’est del Continente, dove abbiamo osservato le anomalie termiche maggiori, che peraltro insistono ancora in questi frangenti.
Di contro, sul lato occidentale dell’Europa ha invece prevalso nella scorsa settimana l’azione destabilizzante e più fresca di una saccatura atlantica che, nel suo lento movimento verso levante, ha fatto da pescaggio per l’aria calda convogliata sui binari italiani e successivamente verso i settori sud-orientali del Continente, senza aver modo di salire troppo a nord. Caldo anche in Russia e sulle nazioni immediatamente confinanti, per la presenza di un anticiclone di blocco.
Quando vengono a fronteggiarsi masse d’aria così diverse, è facile assistere in piena estate a fenomenologia da contrasto anche consistente. Le maggiori precipitazioni hanno in effetti agito lungo una linea immaginaria estesa dai Pirenei verso la Repubblica Ceca e la Polonia. I temporali hanno coinvolto così anche il Nord Italia, soprattutto le zone a ridosso dei rilievi alpini e prealpini ove determinati episodi di maltempo sono stati ulteriormente esaltati dal contributo della convergenza orografica delle masse d’aria.