Un fronte perturbato, collegato ad un minimo barico principale sul Golfo di Biscaglia, s’intravede minaccioso ad ovest dell’Italia, ormai in piena azione sul Mediterraneo Occidentale ed allungato fino al Canale della Manica, passando per la Francia Occidentale. Sembra di assistere alla stessa dinamica della perturbazione precedente, quella che ha ormai del tutto lasciato l’Italia dopo gli episodi di maltempo che hanno funestato soprattutto il Levante Ligure e l’Alta Toscana.
Questo sistema perturbato avrà un destino diverso e non sarà in grado di penetrare direttamente sull’Italia: da un lato questa è per forza una buona notizia per le zone alluvionate, considerando il fatto che adesso la pioggia è l’ultima cosa che serve e non farebbe altro che peggiorare la situazione, in quello che è un difficile tentativo di tornare verso una pseudo-normalità. D’altronde si sta ancora procedendo nella ricerca di un numero imprecisato di dispersi, che difficilmente si sono salvati dalla furia assassina dell’acqua e del fango.
Se osserviamo la cartina in alto, individuiamo chiaramente come il fronte ad ovest dell’Italia si sta dividendo in due tronconi: una prima parte tenderà a scorrere verso nord/est, mentre il ramo meridionale si approfondirà sul Mediterraneo. E’ quello che in gergo viene chiamato frontolisi della perturbazione, causata dall’azione a tenaglia dell’anticiclone di blocco ad est e del promontorio oceanico che spinge verso il Golfo di Biscaglia.
Così facendo, la saccatura che tiene in vita il sistema perturbato si strozzerà con l’isolamento in cut-off di un vortice autonomo sul Mediterraneo, in prossimità delle Baleari. L’opposizione dell’anticiclone costringerà la trottola vorticosa a sprofondare ancor più verso sud, transitando quindi lentamente verso est con il nocciolo sull’Algeria e tenendosi un po’ a distanza dal nostro Paese. Solamente le Isole Maggiori saranno lambite da un po’ d’instabilità, ma non sono attesi fenomeni di forte intensità.