MEGLIO TARDI, CHE MAI Come abbiamo spesso ripetuto, dicembre non è generalmente il mese più adatto per mettere da parte apporti di neve significativi in Appennino. Gli episodi nevosi certamente ci sono, ma spesso sono intervallati da impennate termiche per rimonte d’aria nord-africana, capaci di sciogliere in breve tempo molta della neve almeno alle quote medie. La cosa più eccezionale, che probabilmente non era mai accaduta nemmeno negli ultimi anni sempre più caldi, è legata al fatto di dover attendere quasi metà dicembre per assistere alle prime nevicate stagionali sui monti appenninici, a quote attorno ai 1000-1500 metri.
Invece è proprio così, il tratto dell’Appennino Tosco-Emiliano è forse stato il più penalizzato in assoluto, senza mai essere interessato nemmeno dalle fugaci precoci deboli nevicate d’ottobre. Questo lunghissimo digiuno si è interrotto solo ieri e questa mattina lo spettacolo dai maggiori comprensori montuosi è apparso più decente: il Cimone finalmente bello bianco, così come la spolverata di bianco sul piazzale dell’Abetone, rappresentano un fatto che dovrebbe essere la norma in questo periodo. E invece sono in sostanza i primi episodi stagionali, giunti tardissimo rispetto alla tipica tabella di marcia stagionale.